Sampdoria – Napoli, la squadra partenopea è pronta a rimontare ancora?

In due giornate di campionato giocato è successo entrambe le volte che il Napoli passasse in svantaggio, sembrasse in difficoltà, e poi con la mano dell’allenatore e il supporto della squadra si è passati dalla sconfitta alla vittoria.

La prima volta da 1 – 0 cominciando subito a rigiocare, e parliamo della Lazio nel primo caso e del Milan nel secondo, con una rimonta in evidente difficoltà, non essendo padroni del campo, da 0 – 2 a 3 – 2. C’è la mano di Ancelotti nei cambi e nel cambio di modulo per contrastare gli avversari, e forse anche un pizzico di fattore campo, almeno nel secondo caso.

Spaccanapoli spaccacuore: ovvero, l’anima di un Napoli indomabile. Squadra coraggiosa, magari folle e a tratti anche incomprensibile, ma quando c’è da combattere e lottare non c’è avversario che tenga. Ettore e Achille insieme, gli azzurri; un gruppo vero, uno per tutti e tutti per il risultato, che più passano gli anni e gli allenatori e più le cose non cambiano. Altroché: nove rimonte con Sarri nella stagione precedente, conclusa con il secondo posto dopo una rincorsa incredibile alla Juventus, e già due con Ancelotti in altrettante giornate di campionato.

Mertens, il panchinaro di lusso
DRIES MERTENS (© MICHELE MORRONE / SHUTTERSTOCK.COM)

Lazio e poi Milan, l’apoteosi: non uno, ma addirittura due i gol di svantaggio recuperati e poi ribaltati con un tris da spaccare il cuore. Appunto: Spaccanapoli. Che, forse, ancora soltanto forse, potrebbe anche essere la nuova strada verso la maturità. E dunque lo scudetto. E allora, gli irriducibili. E sia chiaro: non è una questione di moduli, Sarrismo o Carlettismo, bensì è proprio una matrice. Un marchio di fabbrica: il Napoli di Insigne, Allan, Mertens e compagni è una squadra con gli attributi grandi e grossi.

Di autentico carattere. Un po’ umorale e un po’ diesel, a volte, ma guai a colpirla nell’orgoglio: ci hanno provato Immobile all’Olimpico, all’esordio, e poi sabato al San Paolo, in sequenza micidiale, Bonaventura e Calabria. Sì, ci hanno provato Lazio e Milan a mettere nei guai e in discussione la banda di Ancelotti all’alba di un campionato complesso di per sé, ma il risultato è stato una doppia rimonta con tanto di capolavoro finale. E il tutto, in 23 minuti: due volte Zielinski, al 53’ e al 67’, e poi Mertens, all’80’. A Genova non sappiamo come si imposterà la partita, ma potrebbe capire ancora. In fondo, non c’è 2 senza 3.