Fassone viene allontanato dal Milan

Il nuovo fondo Eliott arrivato e che ha fatto cambiare idea alla UEFA sul Milan per l’inclusione in Europa League si muove subito, e allontana Fassone dalla gestione come amministratore delegato perchè ha valutato il suo operato come fallimentare e dunque via per “giusta causa”, o almeno così motivano.

Il fondo che gestisce il club contesta la gestione interna e del mercato cinese, riservandosi ulteriori valutazioni per la tutela dei diritti propri e della società. È stato il giorno dei grandi cambiamenti per il Milan, come era nelle attese. Colpiscono, però, le modalità con cui il club rossonero ha deciso di interrompere il rapporto con Marco Fassone, sollevato dall’incarico “per giusta causa” insieme a Li Yonghong e agli altri amministratori cinesi.

È stata questa, dunque, la volontà della nuova proprietà, il fondo Elliott che ora controlla il Milan attraverso Rossoneri Sport Investment Lux. Decisione che è stata poi ratificata a maggioranza dall’assemblea. Advisor durante il passaggio del club dalle mani di Berlusconi a quelle di Li, Fassone aveva poi ricoperto l’incarico di amministratore delegato fino a oggi.

Fassone allontanato
FASSONE (© BESTINO / SHUTTERSTOCK.COM)

Pesanti le contestazioni avanzate nei confronti del manager 54enne: “Compromissione del rapporto fiduciario per le modalità con cui ha gestito e comunicato l’instaurazione e la modificazione dei contratti con la società, la responsabilità nella predisposizione dei piani, la predisposizione e la struttura del mercato cinese. Fatti solo recentemente venuti all’attenzione e per cui sono in corso nuovi approfondimenti, con Rossoneri Sport Investment Lux che si riserva ulteriori valutazioni per la tutela dei diritti propri e della società”. Frasi che potrebbero far presagire una coda legale al divorzio.

Solo un anno fa, il “passiamo alle cose formali” pronunciato da Fassone ogni volta che veniva acquistato un giocatore aveva conquistato le simpatie dei tifosi rossoneri. Poi, però i risultati sportivi non sono stati all’altezza dell’investimento nel mercato, e i ricavi previsti dal raggiungimento della zona Champions non si sono mai materializzati. Da lì l’inasprimento dell’atteggiamento della Uefa nei confronti del Milan (oltre al discorso sulla scarsa trasparenza di Mister Li), poi parzialmente mitigato dall’appello vinto al Tas di Losanna. Errori gestionali che Elliott non ha tollerato. Anche quando si arriva dunque ai piani alti di una società possono succedere davvero un sacco di cose che possono allontanare da quest’ultima. L’anno scorso sarebbe stata utopia, tra l’altro perchè Fassone si e Mirabelli no? Probabilmente la nuova dirigenza vuole garanzia prima di proseguire, anche negli interpreti della società.