Mondiali 2018, non c’è Buffon ma quanti altri grandi numeri 1

Non ci sarà Gianluigi Buffon, leggendario numero uno della Nazionale italiana. Complice la fallimentare fase di qualificazione degli Azzurri, il prossimo appuntamento in Russia negherà la partecipazione al 6° Mondiale della sua carriera. L’élite dei migliori portieri su scala internazionale perde quindi un interprete assoluto, assenza che tuttavia non esclude la ribalta per i grandi specialisti nel ruolo.

Wojciech Szczesny (Polonia)

Ecco l’erede designato di Buffon alla Juventus, che lo prelevò un anno fa dall’Arsenal per 12 milioni di euro. Ottimo il primo assaggio in bianconero con 21 presenze e 14 clean sheet, conseguenza diretta delle qualità del 28enne polacco prossimo al gruppo H. La Polonia affronterà nell’ordine Senegal, Colombia e Giappone, avversarie insidiose per una delle squadre chiamate a sorprendere in Russia.

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E tra i protagonisti in squadra non può che esserci Szczesny, con “solo” 33 match disputati con i biancorossi a causa della fresca concorrenza di Fabianski. Pochi dubbi sulla titolarità del portiere di proprietà della Juve, intuizione giovanile di Wenger che gli ha concesso ben 181 partite tra i pali dei Gunners. Scalzato nel 2015 dall’arrivo di Cech, il ragazzo di Varsavia ha raccolto solo conferme nel biennio in prestito alla Roma con l’apice nel secondo campionato (14 gare da imbattuto, record stagionale). Da lì il ritorno a Londra, la chiamata della Juve e un futuro a tinte bianconere.

Marc-Andre Ter Stegen (Germania)

Nessuna bocciatura per  Manuel Neuer, certamente preso in considerazione da Joachim Low. L’incognita è tuttavia legata all’utilizzo del portierone del Bayern Monaco lontano dai campi da settembre. Assenza forzata che spalanca i pali dei campioni del mondo in carica al più giovane collega del Barcellona. Ter Stegen, classe 1992 e originario di Mönchengladbach dove si affacciò ad alti livelli nel calcio europeo, ha presto convinto per la freschezza del repertorio e per la grande abilità nel gioco con i piedi.

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TER STEGEN/FRANCESC JUAN/SHUTTERSTOCK

Inevitabile che ad assicurarselo fossero i catalani nel 2014, con un affare da 12 milioni di euro. Il numero uno tedesco vince la concorrenza di Bravo e spodesta da subito la new entry Cillessen impreziosendo la sua bacheca con 11 titoli azulgrana. Trionfi dettati da un rendimento in ascesa stagione per stagione. Non è un caso che ad oggi figuri tra i migliori portieri del mondo, una sicurezza per la Germania dell’intoccabile Neuer senz’altro in ottime mani qualora abdicasse.

Thibaut Courtois (Belgio)

Sul podio ci finisce il 26enne belga da anni tra i migliori portieri su scala internazionale. Emerso nel vivaio del Genk, Thibaut Courtois venne prelevato a 19 anni dal Chelsea per 9 milioni di euro e subito parcheggiato all’Atletico Madrid per tre stagioni. Qui inizia la ribalta del giovane Thibaut, punto fermo di Simeone che propizierà due titoli europei e la clamorosa Liga del 2014.

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COURTOIS/IACOBUCCI/SHUTTERSTOCK

Se tra i Colchoneros è stato sostituito dall’ottimo Oblak, il numero uno belga ha scalzato il veterano Cech una volta rientrato tra i Blues varcando le 150 presenze totali. Senz’altro convincente la parentesi londinese, tuttavia difficilmente Courtois rinnoverà il suo contratto in scadenza nel 2019. Prima delle voci e delle strategie di mercato, sarà il più giovane esordiente di sempre tra i pali del Belgio a spingere la spedizione mondiale sebbene priva di Nainggolan. S’inizia dal girone G contro Panama, Tunisia e soprattutto Inghilterra, prime tappe del discusso Ct Martínez.

David De Gea (Spagna)

Nessun dubbio alla guardia dei pali della Roja di Lopetegui, Nazionale che ha trovato nel 27enne madrileno l’erede del leggendario Iker Casillas. Ad accomodarsi in panchina saranno l’esperto Reina e il rampante Kepa, nemmeno in ballottaggio con il portiere del Manchester United dal 2011. Vi arrivò a 21 anni non ancora compiuti dall’Atletico Madrid, sua culla dal settore giovanile alla prima squadra con due titoli continentali in dote da protagonista. I Red Devils hanno investito 25 milioni di euro per blindarlo, ne avrebbero incassati molti di più nell’estate 2015.

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DE GEA/IACOBUCCI/SHUTTERSTOCK

Peccato che l’operazione chiusa con il Real Madrid andò in fumo per ritardi tecnici nel deposito del contratto. Una telenovela che da allora ha alimentato la sua permanenza in Inghilterra: oltre 300 partite disputate, prestazioni di livello assoluto e una candidatura costante tra i migliori portieri del panorama mondiale. Già decorato due volte con l’U-21, De Gea insegue la prima affermazione con la selezione pluricampione d’Europa e del mondo.

Alisson Becker (Brasile)

A referto la percentuale più alta di parate (79.26%) dell’ultimo campionato, ben 17clean sheet, alle spalle del solo Reina. E poi i miracoli in serie, l’adorazione dei tifosi della Roma fino alla sirene di mercato provenienti da mezza Europa. Merita solo applausi la prima vera stagione italiana di Alisson, 25enne brasiliano acquistato dai giallorossi nel 2016 per 8 milioni di euro. Oggi vale almeno 6 volte tanto, d’altronde il portierone della Seleçao è stato uno dei volti copertina dell’ottima annata targata Di Francesco in Serie A e in Champions.

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Da totem dell’Internacional a monumento nella Capitale, consacrazione esaltante per chi ha vissuto il battesimo in Italia da comprimario di Szczesny. Se la titolarità non può essere in discussione, la questione relativa al suo futuro andrà esaminata dopo la vetrina in Russia. Tite non può che avere l’imbarazzo della scelta tra i pali complice la presenza di Ederson, numero uno del Manchester City: due portieri di valore assoluto, pure nella gestione del pallone.