Il Milan riparte dal 4-3-3 , dal sistema di gioco che aveva dato il là alla rinascita rossonera. Il 4-4-2 lanciato per la prima volta contro il Benevento, utilizzato vuoi per far rifiatare alcuni interpreti, vuoi per cercare di aumentare un potenziale offensivo spesso incompiuto, non ha portato i frutti sperati. Si è dimostrato un ingranaggio senza unguento, che si inceppava a ripetizione. Per questo nel match di domenica contro il Bologna si tornerà alle origini per riuscire a centrare l’Europa. Ci sta rallentare, ma non ci sta passare dal tutto al nulla nel giro di un mese.
Il Milan ha inseguito per mesi le squadre che lo precedevano in classifica con la speranza che rallentassero per reinserirsi in zona Champions League: al contrario, sono stati proprio capitan Bonucci e compagni a cedere. Ed ora anche la qualificazione all’Europa League sembra essere tornata seriamente a rischio. Dalla sconfitta contro la Juventus, il Milan non ha più vinto: nelle ultime sei partite 4 punti, 3 gol fatti e 6 subiti. Certo, il pareggio contro il Napoli è stato più che confortante, ma i passi falsi contro Sassuolo, Torino e Benevento sono state vere e proprie occasioni cestinate dopo il lavoro dei mesi precedenti.
Le ragioni di questo calo sono da ricercare principalmente nella condizione atletica. Il Milan è stanco per i tanti impegni ravvicinati cui ha dovuto far fronte nell’ultimo periodo tra campionato e coppe. Sarà quindi importante, in questi giorni, programmare allenamenti con sedute non troppo intense ed aumentare i minuti con la palla tra i piedi, per cercare di compensare la mancanza di brillantezza, magari, con la qualità. E a proposito di qualità, nel 4-3-3 di domenica pomeriggio, rientreranno dal 1′ sia Suso che Çalhanoğlu, due giocatori che di tecnica se ne intendono.