Milan, 4-3-3 e qualità per lasciarsi alle spalle  l’ultimo mese

Il Milan riparte dal 4-3-3 , dal sistema di gioco che aveva dato il là alla rinascita rossonera. Il 4-4-2 lanciato per la prima volta contro il Benevento, utilizzato vuoi per far rifiatare alcuni interpreti, vuoi per cercare di aumentare un potenziale offensivo spesso incompiuto, non ha portato i frutti sperati. Si è dimostrato un ingranaggio senza unguento, che si inceppava a ripetizione. Per questo nel match di domenica contro il Bologna si tornerà alle origini per riuscire a centrare l’Europa. Ci sta rallentare, ma non ci sta passare dal tutto al nulla nel giro di un mese.
4-3-3
BONUCCI/BERTANI/SHUTTERSTOCK

Il Milan ha inseguito per mesi le squadre che lo precedevano in classifica con la speranza che rallentassero per reinserirsi in zona Champions League: al contrario, sono stati proprio capitan Bonucci e compagni a cedere. Ed ora anche la qualificazione all’Europa League sembra essere tornata seriamente a rischio. Dalla sconfitta contro la Juventus, il Milan non ha più vinto: nelle ultime sei partite 4 punti, 3 gol fatti e 6 subiti. Certo, il pareggio contro il Napoli è stato più che confortante, ma i passi falsi contro Sassuolo, Torino e Benevento sono state vere e proprie occasioni cestinate dopo il lavoro dei mesi precedenti.

Le ragioni di questo calo sono da ricercare principalmente nella condizione atletica. Il Milan è stanco per i tanti impegni ravvicinati cui ha dovuto far fronte nell’ultimo periodo tra campionato e coppe. Sarà quindi importante, in questi giorni, programmare allenamenti con sedute non troppo intense ed aumentare i minuti con la palla tra i piedi, per cercare di compensare la mancanza di brillantezza, magari, con la qualità. E a proposito di qualità, nel 4-3-3 di domenica pomeriggio, rientreranno dal 1′ sia Suso che Çalhanoğlu, due giocatori che di tecnica se ne intendono.