L’ex tecnico di Inter e City allena per la prima volta una nazionale maggiore

Il lungo periodo di transizione iniziato dopo la drammatica sfida con la Svezia dello scorso 13 novembre sembra essere finito. Così come l’esperienza di Gigi Di Biagio sulla panchina della Nazionale. Dopo i numerosi nomi circolati, come quelli di Ancelotti, Conte e Guidolin, i commissari Fabbricini e Costacurta sembrano aver scelto Mancini.

Il contratto

Il tecnico di Jesi è reduce da diversi anni privi di soddisfazioni. I rapporti con lo Zenit, suo attuale club, sono ai ferri corti. Anche a causa di una stagione fallimentare che vede la squadra della Gazprom al quinto posto in classifica. Con i Russi terminerà il suo rapporto il 14 maggio, dopo di che potrà firmare con gli azzurri. L’accordo con la FIGC è stato trovato sulla base di un biennale con opzione a circa 2 milioni di euro. Bonus e durata del contratto naturalmente saranno direttamente collegati all’andamento della prossima competizione continentale. Una riduzione quindi sostanziale del suo faraonico ingaggio con lo Zenit. Il club russo però ha intenzione di mettersi di traverso e dovrebbe richiedere un indennizzo ma in FIGC sono sicuri che la situazione si possa appianare.

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Dopo il City poche soddisfazioni

Ripercorrendo la carriera di allenatore del tecnico di Jesi, si vede che dopo la Premier vinta con i Citizens, i risultati hanno avuto una parabola abbastanza discendente. Discreta la stagione 2013/14 sulla panchina del Galatasaray, che chiude al secondo posto. Anche il suo ritorno all’Inter è stato piuttosto contraddittorio. Ottavo posto il primo anno, avendo la scusante di aver preso una squadra non sua. Fa meglio nel secondo, raggiungendo il quarto posto ma non convince mai Suning, tant’è che poco prima dell’inizio della stagione 2016/2017 i dissidi con la proprietà lo costringono alle dimissioni. Fino ad arrivare alla disastrosa stagione in corso, nonostante i 94 milioni di euro spesi in estate. Il club di San Pietroburgo a 90 minuti dal termine del campionato è solo quinto.

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Le scelte del nuovo ciclo

Mancini avrà il complicato ruolo di iniziare un nuovo ciclo da zero. Dell’Italia ora sono rimaste solo le macerie e le perplessità di alcuni tifosi sono dovute alla sua capacità di vincere gestendo rose ricche di campioni. Quello che non offre l’Italia, almeno per ora. Ma un campione potrebbe tornarci magari ritrovando anche se stesso. Sebbene ci sia stata qualche acredine ai tempi del City, l’ex allenatore dell’Inter non ha mai nascosto il suo favore verso Balotelli, che ha lanciato giovanissimo nella sua prima esperienza con l’Inter. Ora finalmente gli straordinari numeri del bomber del Nizza dovrebbero essere premiati con una convocazione che manca da 4 anni..

A livello tattico Mancini ha sempre amato la difesa a 4. Ok Bonucci e Chiellini, sarà più complicato scegliere tra i numerosi terzini, molti destri adattati a sinistra, i quali tropo spesso non hanno convinto. Vedi Darmian e Florenzi. A centrocampo si punterà su Verratti , Pellegrini e probabilmente Jorginho, seguendo la crescita di Cristante e Gagliardini. Sulle ali Insigne e Chiesa offrono una certa garanzia, mentre bisognerà sviluppare il talento di Bernardeschi. Ben assortito il reparto di attacco con Immobile, Cutrone, Belotti e il rientrante Balotelli. Non è infine da escludere la naturalizzazione di qualche oriundo.