Kalinic, stagione da incubo

La fotografia perfetta della stagione di Nikola Kalinic si è potuta ammirare al minuto 76 della finale di Coppa Italia andata in scena ieri a Roma. Il croato incorna di testa su un tiro dalla bandierina e gonfia la rete. Peccato che l’angolo fosse stato calciato da Miralem Pjanic e che la porta fosse quella difesa da Gianluigi Donnarumma. L’avventura dell’ex viola in maglia rossonera potrebbe chiudersi così. Con un autogol che sancisce in modo definitivo un fallimento tutt’altro che annunciato lo scorso 22 agosto, quando Kalinic diventò l’undicesimo e ultimo acquisto del nuovo Milan.

KALINIC/BESTINO/SHUTTERSTOCK

Doveva essere colui che, insieme a Bonucci e Biglia, avrebbe formato la spina dorsale di una squadra e di un club vogliosi di ritornare ai vertici del calcio italiano. Doveva essere quello che con la sua esperienza e i suoi gol avrebbe garantito la qualificazione alla Champions. E invece se Europa sarà, potrà essere soltanto quella minore. Insomma dietro alle tante aspettative di inizio stagione si è celato uno dei più crack, in negativo ovviamente, dell’intera stagione. Tutto fumo e niente arrosto recita un vecchio detto

Numeri impietosi e valigie quasi pronte

Fischiato, contestato, mai apprezzato. Il suo rapporto con il pubblico di San Siro è stato molto difficile. In una squadra che fatica a decollare, il capro espiatorio è sempre l’allenatore, e Montella ha pagato anche la scelta della prima punta. Kalinic è stato un rinforzo fortemente voluto dal tecnico campano, perché giudicato funzionale al proprio sistema di gioco. Per il Milan, però, è stato chiaramente un ripiego. Una seconda scelta arrivata solo dopo aver appurato l’impossibilità di arrivare al top player che dovrà essere l’obiettivo principale da inseguire nella prossima finestra di mercato. E un flop clamoroso. I numeri dicono tutto: appena cinque gol, tutti in campionato. E un confronto impietoso con il predecessore Bacca, un altro che a San Siro non ha di certo lasciato un gran ricordo. La cessione sembra inevitabile, ma c’è da capire chi sia in grado di garantire a Fassone una cifra vicina ai 25 milioni spesi in estate.

Kalinic
KALINIC/BERTANI/SHUTTERSTOCK