La Champions League è uno stimolo naturale per un club abituato a vivere l’elite del calcio con una certa frequenza. Ecco, proprio quella frequenza che, dopo il triplete di Mourinho, in casa Inter è venuta a mancare in maniera preoccupante. L’obiettivo della società nerazzurra, tornata finalmente a essere presente nell’Europa che conta, è fare in modo che ci si possa restare quanto più a lungo possibile. E il tutto è realizzabile solo tramite un sistema sostenibile nel tempo, evitando colpi altisonanti e mosse a sorpresa che potrebbero trasformarsi in autentiche figuracce, in campo e non solo. Per questo il sistema adottato a un certo punto della scorsa estate da Suning del “vendo prima di acquistare” continuerà a essere protagonista nelle strategie interiste attuali e future. Molto, come puntualmente sottolineato da Luciano Spalletti in conferenza, dipenderà dalla bravura e abilità del direttore sportivo, Piero Ausilio. Pratico e rapido nel bloccare due parametri zero di qualità e di esperienza come De Vrij e Asamoah, illuminante e lungimirante nell’anticipare tutti (Atletico e Borussia Dortmund in primis) sull’acquisto di quello che, con ogni probabilità, è il miglior prospetto del calcio argentino: Lautaro Martinez.
Lautaro Martinez, le prime parole da nerazzuro
Terminata la due giorni milanese, El Toro di Bahìa Blanca è pronto per volare in Argentina con la firma sul contratto che lo legherà per cinque anni all’Inter in tasca. A Milano sono state quarantotto ore intense, in compagnia del Presidente del Racing de Avellaneda Victor Blanco, del segretario tecnico Diego Milito e di uno dei rappresentanti, che hanno prima visto il classico svolgimento delle visite mediche, poi l’espletamento degli ultimi dettagli in sede. Quindi la cena in salsa argentina con Javier Zanetti e, appunto, il Principe Milito.
Le prime parole di Lautaro da interista confermano l’ambizione e la voglia di mettersi in gioco. In tempi immediati. «Senza dubbio è il giorno più bello della mia vita. Sono felicissimo di essere qui. L’Inter per me è un sogno. Amala». Un discorso da nerazzurro vero. Sono tanti i nuovi calciatori che si limitano al “Forza Inter”, piuttosto che al “Sono Felice”. Lui non ha avuto paura di guardare negli occhi i cronisti presenti, non si è risparmiato neppure al primo incrocio dopo la firma. Ha mostrato sentimento cristallino, quello di un giovane sudamericano che ha scelto esattamente quella maglia lì.
Dopo El Toro, almeno un altro colpo per reparto
E se il buongiorno si vede dal mattino, l’Inter ha potenzialmente messo a segno un colpo di mercato mica da ridere. Il primo tassello di una campagna acquisti che deve obbligatoriamente guadare alla prossima partecipazione in Champions. Prima le plusvalenze, chiaro. Ci sono dei paletti da rispettare. Poi parte la caccia a un terzino, un centrocampista (due se non avverrà il riscatto di Rafinha) e un esterno d’attacco. I nomi non mancano ma, per evitare situazioni di confusione, non resta che attendere che sia il mercato a parlare. Finite le vacanze, più che meritate, a inizio luglio i nerazzurri si ritroveranno ad Appiano per dare il via a un’altra stagione. E per allora, una volta recuperati tutti, scaduta la clausola rescissoria di Mauro Icardi, Spalletti vorrà avere un quadro chiaro e completo della sua nuova creatura.